Dal 1995 aumento del 110% delle spese obbligate sulla casa: lo rivela uno studio di Confcommercio

spese-casa

Dopo aver preso in esame le spese degli italiani per cercare di scoprire cosa è cambiato negli ultimi 20 anni, l’Ufficio Studi della Confcommercio, ha ottenuto un’analisi impietosa che ha evidenziato come ben il 42% della totalità delle spese familiari, sia finalizzato a pagare consumi ritenuto obbligati, distribuiti tra utenze, tasse e servizi.
In particolar modo ciò che emerso nei confronti della casa è singolare: si è passati infatti dai 1.900 euro pro capite del 1995 ai 4012 euro del 2015 per una percentuale assestata sul 24% delle spese totali familiari.
La situazione è decisamente dunque poco confortante.  Il drammatico connubio tra la crisi economica degli ultimi 8 anni, l’aumento della pressione fiscale e l’abbassamento del reddito familiare ha generato un calo del reddito reale del 14,1%.  Essendo obbligati a spendere sempre più soldi per la casa, gli italiani hanno tagliato altrove in settori che fino ad ora erano rimasti esenti da flessioni, come quello alimentare che ha registrato un -3%.
Ma a cosa è stata dovuta questa esplosione dei costi obbligati per la casa?
Lo studio di Confcommercio spiega alcuni dei fattori che hanno comportato una spesa sempre più onerosa per gli italiani: l’aumento dei costi dei servizi gestiti localmente come aad esempio lo smaltimento dei rifiuti e l’acqua, ad esempio. Per queste spese obbligatorie Confcommercio ha riscontrato un aumento del 130% negli ultimi vent’anni, in generale l’aumento è stato del 110%.

Fonte: immobiliare.it