2016: aumentano in Italia le compravendite con l’agenzia immobiliare

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Secondo una recente indagine di Tecnoborsa, il 61,3% di coloro che hanno acquistato un immobile si è rivolto ad una agenzia immobiliare.  Si tratta di un trend in netta crescita rispetto alla rilevazione precedente: + 10%.  Per coloro che hanno venduto, la quota si mantiene invece stabile attorno al 63%.
Lo studio si riferisce al biennio 2014-2015.Tra i dati esaminati inoltre spicca un altro aspetto interessante: nonostante la diffusione di Internet, 1/3 degli acquirenti ha trovato l’immobile con il passaparola, il 28,3% con un’agenzia, il 19,9% dalla lettura di cartelli e solo per il 14,9% attraverso siti e social network.

Paolo Righi, presidente dell’associazione di categoria Fiaip commenta: “Sono dati che non ci stupiscono. Siamo abituati a guardare solo ai grandi centri urbani, ma nelle periferie, dove peraltro si fatica a vedere la ripresa, il passaparola è ancora molto importante. Quanto al ritrovato amore per le agenzie, la verità è che molti strumenti della sharing economy permettono effettivamente di procedere in modo autonomo, ma alla fine l’utente è solo. Al primo intoppo, dagli arretrati delle spese di condominio a piccole difformità catastali, ci si rende conto che avere di fianco un professionista è utile”.

Ma che cosa ci si deve aspettare quando ci si affida a un agente per comprare casa? Filippo Crocè, coordinatore del comitato della Borsa Immobiliare di Roma, a tal proposito afferma: «Intanto, un consiglio scontato ma importante è verificare che sia un intermediario abilitato. Si può chiedere all’agente non solo l’iscrizione al ruolo in Camera di Commercio, ma anche una copia dell’assicurazione (rc professionale), che è obbligatoria ed è una tutela per tutte le parti coinvolte – spiega Righi –. In più, dentro i locali di un’agenzia deve essere visibile il mansionario, cioè un foglio che riporta i nomi e il ruolo di tutte le persone impiegate. Questo è importante soprattutto perché solo un agente è autorizzato a condurre trattative economiche, i collaboratori dovrebbero limitarsi a organizzare le visite o alla raccolta dati». Quanto alle informazioni da ricevere sull’appartamento che si sceglie di visionare, «anche alla prima visita, senza bisogno di aver mostrato il proprio interesse per l’affare, un buon agente deve saper riferire la condizione dell’immobile a livello urbanistico, catastale e ipotecario. Deve subito comunicare la presenza di eventuali difformità da sanare e, se il cliente lo richiede, deve produrre i documenti atti a confermare quanto afferma»

Fonte: Il Sole 24 Ore