Il funzionamento del fondo garanzia Mutuo Prima Casa

Negli ultimi 20 anni il mercato del lavoro si è radicalmente modificato e molte giovani coppie, con contratti atipici, potrebbero non avere accesso alle richieste di mutuo per l’acquisto della prima caca. Per questo motivo, dal 2014 il Governo ha istituito un fondo di garanzia rivolto principalmente a questi soggetti.

Con il Fondo garanzia Mutuo Prima Casa è lo Stato a fare da garante, con le banche che hanno aderito al progetto, per l’attivazione del mutuo sull’acquisto della prima casa. La garanzia statale è pari al 50% della quota capitale (interessi esclusi) del mutuo, purché il valore dell’immobile non superi i 250mila euro e non rientri nelle categorie delle abitazioni di lusso.

Il fondo di garanzia prevede, inoltre, un tasso agevolato del finanziamento per alcune categorie:
– giovani coppie (dove almeno uno dei due componenti non abbia superato i 35 anni). Non è necessario essere sposati: basta che si conviva da – almeno due anni;
– nuclei familiari monogenitoriali con figli minori;
giovani di età inferiore ai 35 anni titolari di un rapporto di lavoro atipico;
conduttori di alloggi di proprietà degli Istituti autonomi per le case popolari.
Per poter accedere al fondo occorre non essere proprietari, al momento della presentazione della richiesta di mutuo, di altri immobili destinati all’uso abitativo (ad eccezione di quelli ereditati);
Per l’accesso alla garanzia del Fondo non sono previsti limiti di reddito dei mutuatari.
La richiesta di accesso al Fondo va presentata direttamente alla Banca o intermediario finanziario a cui si richiede il mutuo, purché aderisca all’iniziativa, utilizzando la modulistica presente sul sito del Tesoro.
Le richieste potranno essere presentate solo dopo che la banca abbia assicurato l’operatività a favore della propria clientela. L’elenco delle banche ad oggi aderenti, in continuo aggiornamento, è disponibile sul sito di Abi e su quello di Consap.
Fonte: news.immobiliare.it